Dopo due settimane dall’Evento, finalmente mi decido a scrivere due righe (grazie al weekend scorso)… Sto parlando del magnifico concerto di Bruce Springsteen di mercoledì 25 giugno 2008 allo stadio San Siro di Milano! Come potete vedere dal biglietto qui accanto, io c’ero! Per questo, devo sicuramente ringraziare il mio “capo” che, dovendo io andare in trasferta a Milano per lavoro, mi ha permesso di scegliere liberamente la data della trasferta, e io ovviamente ho scelto il 25! Arrivo in auto in zona San Siro intorno alle 19 e, nonostante i foschi presagi, non trovo un traffico esagerato, né fatico più di tanto a parcheggiare; dopo un giro intorno allo stadio, finalmente trovo l’entrata giusta e mi arrampico fino al secondo anello, raggiungendo il mio posto. Il pit e il prato sono quasi pieni, gli spalti un po’ meno ma si riempiranno prima dell’inizio dello spettacolo. Guardo con un po’ di invidia chi è vicino al palco, che io vedo lontano lontano, ma certo non invidio loro la fatica che hanno dovuto fare per conquistare la loro posizione privilegiata. C’è chi si è accampato davanti ai cancelli dello stadio fin da sabato! Quattro giorni prima! Pazzesco…
Il concerto è iniziato alle 20.50, con una ventina di minuti di ritardo. Dico subito le poche cose negative, così non ci penso più: prima di tutto l’acustica, veramente pessima, specialmente nelle prime canzoni, poi è lievemente migliorata, ma non molto. E poi il coinvolgimento del pubblico attorno a me è stato veramente minimo: va bene che non tutti i presenti potevano essere fan e conoscere tutte le canzoni a memoria, però nella mia zona quasi tutti hanno seguito il concerto da seduti (!) e non hanno dato molti cenni di partecipazione… due persone accanto a me se ne sono andate prima di Badlands!
A parte questo, tutto è stato perfetto, Bruce e la band erano in forma smagliante (nonostante che praticamente tutti siano intorno ai 60, e Big Man più vicino ai 70), hanno cantato, suonato e ballato per tre ore senza interruzione… sicuramente alla fine ero più stanco io! La scaletta è stata eccezionale, un concentrato di rock & roll con alcune “chicche” realmente insperate. E poi è stata stravolta completamente rispetto a quella inizialmente prevista (che riporto qui), modificata “al volo” in base alle richieste del pubblico e all’estro di Bruce; senza dimenticare che, fino a questo momento, è stata la setlist più lunga di tutto il tour, ben 29 canzoni, a dimostrazione del particolare rapporto del boss con l’Italia e ancor più con Milano.
Alle 20:50 Bruce sale sul palco con la band, tutti vestiti di nero, e ci chiede “ciao Milano, fa abbastanza caldo?” e continua: “con noi lo farà ancora di più”! E si comincia!
01. Summertime Blues: cover di una canzone di Eddie Cochran e Jerry Capehart della fine degli anni ’50, cantata da tantissimi artisti come i Beach Boys, The Who, Buddy Holly, ecc. (informazioni raccolte su Wiki, sennò chi sapeva tutti ‘sti dettagli!). Un ottimo modo per scaldare l’ambiente!
02. Out in the Streets: se qualcuno ancora era rimasto seduto, ecco l’invito di Bruce ad uscire in strada per divertirsi!
03. Radio Nowhere: uno dei pezzi migliori dell’ultimo album, e secondo me dal vivo ci guadagna anche.
04. Prove it all Night: bel pezzo da Darkness, ormai un classico, visto che il disco quest’anno compie 30 anni…
05. Promised Land: altro pezzo da Darkness, uno dei miei preferiti, e non solo dei miei: come sempre, l’attacco dell’armonica è stato accolto da un boato.
06. Spirit in the Night: qui andiamo ancora più indietro nel tempo, al ’73, con uno delle canzoni che ho sentito più volte dal vivo, anche se di concerti non ne ho seguiti poi molti… Mi piace, ma non ci vado matto; comunque il testo è, come sempre per canzoni di quel periodo, un vero e proprio racconto.
07. None but the Brave: prima canzone richiesta dal pubblico, e prima “chicca” della serata; io non l’avevo mai sentita dal vivo, e con me credo molti altri a San Siro! Una canzone molto bella e mai uscita in album ufficiali, se non nella raccolta “The Essential Bruce Springsteen”. Grande!
08. Candy’s Room: altra canzone di Darkness, e altra grande canzone. E poi dal vivo è fantastica, trasmette un’energia unica.
09. Darkness on the Edge of Town: ovviamente, altro pezzo dall’album omonimo. Bello bello, ma il meglio deve ancora arrivare.
10. Hungry Heart: altra richiesta del pubblico, una canzone molto divertente da “The River”. L’impressione è che si siano divertiti anche loro a suonarla!
11. Darlington Country: pezzo che lega molto bene col precedente, movimentato, divertente e scanzonato.
12. Because the Night: per me, il pezzo forte della serata! Canzone composta da Bruce e poi “prestata” a Patti Smith che la adattò e pubblicò nel ’78, Bruce non l’ha mai pubblicata in un album ufficiale, se non nel live. Grandissima carica ed energia, un fantastico pezzo rock che ha esaltato le doti di Nils alla chitarra in un assolo da brividi!
13. She’s the One: un altro pezzo che mi piace ma non è tra i miei preferiti, comunque anche stavolta dal vivo è stato grande, intensa come poche! Martellanti Max alla batteria e Garry al basso!
14. Livin’ in the Future: dal nuovo album, mi piace poco, anche se dal vivo un po’ migliora… ma non poi molto!
15. Mary’s Place: canzone che, secondo me, dal vivo ci guadagna moltissimo, è assolutamente impossibile stare fermi! Turn it up!!
16. I’m on Fire: prima pausa più “intimista” del concerto, con Bruce che si va a sedere al bordo del palco, a pochi centimetri dalla prima fila del pit, dove viene raggiunto da Nils.
17. Racing in the Streets: bellissima! Il momento “soft” continua con una canzone unica, che inizia con solo Roy al piano e la voce di Bruce, e poi entra il resto della band… uno dei momenti migliori del concerto!
18. The Rising: veramente bella dal vivo, con tutto lo stadio che canta in coro… Come on up for the rising!
19. Last to Die: questa sull’album mi diceva poco, invece dal vivo l’ho trovata niente male! Certo, i “classici” sono un’altra cosa…
20. Long Walk Home: parla forse di Milano? È stato un lungo cammino per arrivare a casa? Bel pezzo, Bruce!
21. Badlands: una sola parola: MITICA! Canzone potentissima, martellante, energica, bellissima!
Qui fanno tutti finta di uscire, ma dopo pochi secondi si ritorna per gli “encores”:
22. Girls in Their Summer Clothes: non ci siamo, non mi piace sul disco, non mi è piaciuta dal vivo, insomma non mi piace!
23. Detroit Medley: non avrei mai pensato di ascoltarlo, è un pezzo che ormai fa molto raramente, puro rock & roll! Da far crollare lo stadio! Da quello che ho letto, l’ha fatto perché richiesto tramite uno striscione presente sugli spalti, che gli ha fatto notare Little Steven.
24. Born To Run: il suo pezzo forte, anche se gli anni passano siamo sempre tutti nati per correre!
25. Rosalita: che bello sentirla! È un pezzo che mi diverte molto, anche se non conosco tutto il testo lo canto sempre… immaginate voi cosa esce fuori!
26. Bobby Jean: canzone molto nota da “Born in the USA”, triste e struggente quanto basta; immagino sia stata dedicata a Danny (il tastierista della e-street band deceduto qualche mese fa), ma non mi sembra lo abbia detto… è solo la mia immaginazione?
27. Dancing in the Dark: una delle canzoni più “pop” del nostro, non ci vado pazzo ma è sempre piacevole cantarla tutti insieme.
28. American Land: l’unico brano dall’album-tributo a Pete Seeger che esegue nel tuor; l’esecuzione mi è piaciuta molto, una particolarità è che mentre la cantava il testo scorreva sul maxi-schermo alle spalle del palco, per una specie di “karaoke”… peccato che dalla mia posizione una buona porzione dello schermo era coperta!
29. Twist And Shout: normalmente i concerti terminano con “American Land” e, infatti, la band stava lasciando il palco… quand’ecco che il grande Bruce decide di regalarci un’altra “chicca”, e attacca le prime note di questo fantastico pezzo rock & roll!! Una canzone portata al successo (almeno al grande pubblico) dai Beatles, ma in realtà non è loro (su Internet ho trovato che è stata scritta da Phil Medley e Bert Russell, e i primi a cantarla sono stati i "Topnotes”… tanto per la precisione!).
A questo punto, dopo 3 ore esatte di concerto, Bruce e la e-street band lasciano definitivamente il palco, salutati dal boato di sincero ringraziamento e amore del pubblico: un concerto fantastico! Io me ne vado, stanco, assordato, ma felice di aver assistito ad uno spettacolo veramente unico, e orgoglioso di poter dire: io c’ero! Spero solo di poter assistere ad altri concerti di questa portata!